domenica 28 ottobre 2007

Centro di Restauro

sempre più vicini alla realizzazione del sogno! quanto ideato, voluto e sperato dalla nostra Associazione si stà concretizzando. Leggiamo, infatti, dal sito della Fondazione dei Musei Senesi:

Al centro di restauro di Chianciano un corso sulla movimentazione delle opere
Aperte le adesioni
Il nuovo Centro di Restauro della Fondazione Musei Senesi, con sede a Chianciano Terme, finalizzato al restauro e alla conservazione di materiali lapidei, ceramica e metalli, nonché alla formazione e all’aggiornamento di figure professionali che operano nel settore, dà inizio alla propria attività con un corso di aggiornamento su “La movimentazione dei beni culturali”, che si svolgerà dal 12 al 30 novembre 2007 nella Sala De’ Vegni.

Il corso, diretto da Cristina Acidini, Soprintendente del Polo Museale Fiorentino e dell’Opificio delle Pietre Dure e da Maurizio Michelucci, ex Direttore della Scuola di Alta Formazione dell’Opificio, si propone di fornire dati, conoscenze e approfondimenti su tutti gli aspetti relativi a questo argomento, con particolare riferimento alle singole classi di manufatti, in considerazione tanto dell’eccezionale aumento di spostamenti di opere d’arte verificatosi nell’ultimo decennio, quanto dei cambiamenti intervenuti circa gli aspetti normativi e tecnici della movimentazione dei beni culturali.

Lo svolgimento del programma è articolato in 90 ore di insegnamento, suddivise in 25 moduli, tutti affidati alla docenza di specialisti altamente qualificati.
sito web Fondazione Musei Senesi: http://www.museisenesi.org/index.php?id=361&L=0

radio tre parla di noi (e di Sarteano). Viaggio in Etruria

Nell'estate-autunno 2007, Radio Tre ha messo in onda una serie di trasmissioni dal titolo "Viaggio in Etruria", nella quale ogni giorno ha proposto l'approfondimento sull'archeologia delle principali località etrusche.

Chianciano e Sarteano sono state le protagoniste di una delle trasmissioni. E a questo indirizzo web è possibile ascoltare la registrazione della trasmissione condotta da Stefania Scateni e Giuseppe Della Fina: http://www.radio.rai.it/radio3/viaggioinetruria/#

giovedì 25 ottobre 2007

Domenica al Giro 2007

Volterra - foto e breve resoconto dell'escursione

Domenica 28/10/2007



L'escursione, guidata dal nostro "carismatico" presidente Roberto Betti, è iniziata con la visita della Porta all'Arco - Porta etrusca, inserita nel ricorso delle antiche mura del V sec. a.C., deve senza dubbio la sua conservazione al suo utilizzo nella cinta medievale cittadina del XIII sec.. La costruzione di questa porta sembra si debba riferire a tre epoche diverse: i fianchi formati da blocchi rettangolari come le mure e a queste contemporanei, mentre gli archi, in tufo sembrano una ricostruzione avvenuta dopo l'assedio di Silla (80-82 a.C.).
Siamo poi andati a visitare il parco archeologico realizzato nella Fortezza Medicea; costruita sul più alto ripiano del monte volterrano, è costituita da due corpi di fabbrica, la Rocca Antica e la Rocca Nuova, uniti insieme da una doppia cortina, coronata da un ballatoio sorretto da archetti pensili (bertesche) il cosiddetto Cammino di Ronda, mentre all'interno forma un vasto piazzale.
Il Teatro Romano fatto edificare in età augustea dalla famiglia Caecina, sul tipo degli odeon greci, cioé sfruttando il declivio del colle, vi si accedeva dalla zona del foro (chiesa di San Michele "in loco a foro") attraverso sistemi scalari, oggi non più visibili per il persistere delle mura medievali sul muro perimetrale della summa cavea. Resta il piano con tre grandi esedre da dove attraverso scale coperte si scendeva al criptoportico e quindi all'ima cavea dove sono ben visibili le file di sedili dei settori centrali in tufo di Pignano e gli "itinera scalaria" cioè i gradini di accesso ai posti in pietra di Montecatini.
Il Museo Guarnacci è uno dei più antichi Musei pubblici d'Europa: nasce nel 1761 quando il nobile abate Mario Guarnacci (Volterra 1701-1785) dona il suo ingente patrimonio archeologico, raccolto in anni di ricerche e acquisti, al "pubblico della città di Volterra". La donazione -che comprendeva anche una biblioteca ricca di oltre 50.000 volumi- fu un atto di estrema lungimiranza in quanto, oltre a dotare la città di uno strumento culturale importantissimo, scongiurò il pericolo che l'ingente patrimonio accumulato si disperdesse.
La giornata si è conclusa con la visita alla mostra Etruschi di Volterra. Capolavori da grandi musei europei dove è narrata, tramite i reperti esposti, la storia di Volterra abbinando a nuove scoperte, trovate nella città e nel territorio circostante, opere che tornano per la prima volta entro le mura della città che originariamente le creò, prima della loro dispersione su tutto il territorio europeo. Questa irripetibile occasione ci ha permesso di guardare al più lontano passato di Volterra e di ricostruire il lungo percorso storico di un'antica e potente città stato dell'Etruria Settentrionale, dalla sua nascita alla conquista romana.

mercoledì 24 ottobre 2007

La scuola di restauro
Un sogno che si avvera
Ripresi il 5 ottobre scorso i lavori di realizzazione della struttura destinata ad ospitare la scuola di restauro della Fondazione dei Musei Senesi proseguono con insperata rapidità grazie ad una ditta seria ed operai volenterosi e competenti.
Dopo anni di attesa e di traversie il getto del primo solaio ha rappresentato un primo grande passo verso il realizzarsi di un'idea, di un progetto e di una scommessa ricca di significati per la nostra Associazione.
Mentre scriviamo queste righe il rumore della betoniera che getta i pilastri del secondo ed ultimo solaio conferma la bontà della nostra idea, sostenuta dalla passione di tanti Soci e certamente anche dall'impegno di enti locali e provinciali.
Siamo certi che la realizzazione della scuola consentirà una crescita sia tecnico-culturale che economica del nostro territorio.
24/10/2007

martedì 23 ottobre 2007

Scrivono di Noi
dalla pagina culturale dell' "Unità" di martedi 23-10-2007

Ma un'altra strada è possibile
di Stefania Scateni

.........Eccoci ora a Chianciano, dove Giulio Paolucci dirige dal '97 il Museo Civico Archeologico delle Acque, altro gioiello di provincia che conser­va ed espone una quantità spaventosa di cano­pi e corredi funerari: centodieci, la più grande raccolta al mondo. Paolucci parla con i morti ormai. Non perché abbia particolari capacità mediatiche, ma perché, col suo lavoro decen­nale di scavi, ha trovato una necropoli enor­me, la più grande dell'Etruria settentrionale in­terna. Il cantiere si è aperto nel '96, ha un'asso­ciazione di archeologici volontari motivati, or­ganizzati e preparati. Gli studi per gli scavi so­no partiti dieci anni prima, con un censimen­to della zona. «Lavoro con l'associazione ar­cheologica locale dall'84, io ero appena laurea­to e molto motivato, l'amministrazione comu­nale era sensibile e l'associazione era nata da poco. Vent'anni fa pensare a un museo di Chianciano era considerata un'avventura. Ora siamo tutti al lavoro, con un piccolo budget del Comune e i fondi dell'associazione utilizza­ti solo per questo». Dalla sua Paolucci ha avuto anche la disponibilità della proprietaria del terreno nel quale è stata trovata la necropoli, in zona la Foce - Tolle, benedetta Origo. L'equipe ha scavato, studiato, ricoperto. Sopra le circa 700 tombe a pozzetto trovate è cresciuto il grano. Paolucci ora sogna più su, dove inizia il bosco.

mercoledì 17 ottobre 2007

Gli Etruschi di Cortona - Foto e resoconto dell'escursione
domenica 21 ottobre 2007

Abbiamo iniziato dalla tomba del Melone 2 dove abbiamo incontrato la nostra guida, Ilaria, che si è dimostrata competente e cordiale.

la tomba del Melone 2 si presenta come un grande tumulo funerario del periodo arcaico (VI sec. a.C) ed è costituito da due tombe all’interno: la Tomba 1 con copertura a pseudo-volta fu individuata negli anni 1928-29; la Tomba 2 è stata individuata nel 1991 ed ha restituito un ricchissimo corredo di oreficeria. Nel 1990 è stata messa in luce, sul lato est affiancato al perimetro del tumulo, una monumentale piattaforma-altare cui si accede tramite una gradinata i cui paramenti laterali sono decorati con rilievi e gruppi scultorei.

Il Melone 1 è un tumulo artificiale di architettura funeraria etrusca arcaica. Fu oggetto di una campagna di scavo nel 1909. All’interno è una tomba con dromos scoperto e cinque camere di cui una centrale in fondo e le altre ai lati di un corridoio centrale.La copertura degli ambienti è costituita da una pseudo-volta aggettante. Si conserva la copertura originale della camera finale e parte di una laterale

Siamo poi entrati nel nuovo Museo della Città dove sono esposti, con un moderno allestimento, gli splendidi reperti archeologici scavati nel secolo scorso nelle località vicine (Bettolle, Sinalunga, Trestina ecc.) considerate sotto l'influenza economico-culturale della Cortona etrusca; sono visibili anche gli oggetti rinvenuti nelle tombe del Melone con le preziose oreficerie scampate alle razie dei clandestini.

Pezzo forte della visita è sicuramente l'esposizione della "Tavola Cortonensis" che rappresenta la terza iscrizione etrusca per lunghezza: si tratta di un contratto commerciale scritto su tavola in bronzo, in ottimo stato di conservazione se pur rotta in più parti.

L'esposizione continua con la sontuosa villa romana dell'Ossaia ancora in corso di scavo da parte di un'università canadese.

Abbiamo visitato la sezione del Museo dell'Accademia Etrusca dove fa bella mostra di se il famoso candelabro etrusco in bronzo rinvenuto bel 1800 forse in località Piana; non mancano i materiali etruschi esposti e decontestualizzati secondo il "gusto" delle collezioni illuministiche tardo settecentesche.


Per approfondimenti:
http://www.cortonamaec.org/museo/index.php
Sovana - Pitigliano - Foto e resoconto dell'escursione





L'escursione di domenica 14 ottobre ha visto una buona partecipazione dei Soci.




Accompagnati da una guida locale, si è iniziato visitando il piccolo borgo di Sovana che ha mantenuto la sua originale struttura urbanistica medioevale. Di particolare interesse la chiesa romanica dove è ancora conservato l'altare con ciborio paleocristiano.

Si è poi iniziata la visita alla necropoli etrusca con la famosa e splendida tomba Ildebranda, della Sirena e delle altre tombe a dado.



Molto suggestiva la passeggiata lungo le vie cupe con le grandi tagliate nelle alte pareti di tufo utilizzate dagli etruschi per accere alle necropoli.

Dopo il pranzo a sacco, consumato nella splendida ambientazione del parco archeologico di Sovana, il gruppo si è diretto verso Pitigliano.





A Pitigliano, arroccata su un alto sperone di tufo, la visita si è incentrata sulla conoscenza della "piccola Gerusalemme" in quanto qui nel XVIII sec. la comunità ebraica di Roma, sottoposta a persecuzione, si rifugiò nell'ospitale Pitigliano; qui si conserva ancora il ghetto con la Sinagoga, il forno ecc.

Si è poi visitato il suggestivo borgo concludendo poi con Palazzo Orsini dove è ospitato il Museo Archeologico.












domenica 14 ottobre 2007

Alla scoperta delle bonifiche della Val di Chiana - resoconto e foto dell'escursione

Ecco alcune foto dell'escursione di domenica 7 ottobre 2007 alla scoperta delle bonifiche della Val di Chiana.

L'escursione, grazie alla competente guida di Franco Boschi dell'Associazione "Gens Valia", ha permesso di conoscere un lato della storia del nostro territorio ai più sconosciuto.

I poderi dell "Fila", la "Specola " di Abbadia, il "Callone" di Valiano, la torre di "Beccati Questo" e il "Callone Pontificio", dettagliatamente collocati sia storicamente che geograficamente.

La giornata è iniziata con una introduzione nella quale abbiamo conosciuto i limiti geografici (la valle si estende da Arezzo ad Orvieto) e la storia: inizialmente la valle veniva percorsa dalle acque in senso opposto all'attuale; infatti il fiume "Clanis", tramite il Paglia, confluiva nel Tevere e raggiungeva quindi Roma.

Intorno all'anno mille le acque del Clanis incontravano sempre più difficoltà a defluire all'altezza di Chiusi a causa del notevole apporto solido dei torrenti Tresa e Astrone con relativo progressivo impaludamento dei terreni posti a monte. Nel 1500 la palude assunse la sua massima estensione.

L'inversione di tendenza si ebbe quando le comunità locali decisero di donare le terre allagate alla famiglia fiorentina dei Medici con l'impegno a risanare le terre palustri. Queta opera fu ripresa poi con maggiore impegno dai Granduchi di Toscana anche grazie all'ingegno del tecnico aretino Vittorio Fossombroni. La tecnica adottata fu quella della colmata: l'apporto solido dei torrenti veniva cioè regolato e mandato di volta in volta in aree diverse rialzando così il fondo della valle permettendone il deflusso delle acque e quindi la bonifica

Per oltre 400 anni l'uomo e la natura hanno lavorato insieme per trasformare la palude in una delle più fertili pianure del centro Italia.

Per permettere alle acque di defluire dalla valle fu costruito il Canale Maestro dal lago di Montepulciano fino alla "Chiusa dei Monaci" per una lunghezza di circa 44 Chilometri.

Pertanto con la costruzione del Canale fu invertito l'originale direzione di deflusso delle acque della Valle: prima verso il Tevere e quindi Roma, polo d'interesse in epoca etrusca e romana, adesso verso l'Arno e quindi verso Firenze, polo d'interesse dei Medici e poi del Granducato.


I terreni una volta bonificati erano organizzati in poderi e messi a coltura. Ogni podere era dotato dell'abitazione del Mezzadro e di annessi tipo stalla, fienile, pozzo ecc.

Le fattorie della valle erano di proprietà del Granduca e dell'Ordine dei Cavalieri di S.Stefano che ne utilizzava i proventi per finanziare la marina del Granducato di Toscana.

Alla fine del 1700 le fattorie erano 11 tra cui Acquaviva, Chianacce e Dolciano.

Ancora oggi le ville padronali e le case coloniche "leopoldine" dette della "fila" caratterizzano il fondovalle della Val di Chiana




Il "Callone di Valiano": nei primi anni del 1700 fu concordata, tra il Granducato e lo Stato Pontificio, la costruzione di questa struttura, posta trasversalmente al canale della Chiana, che consentiva la regimazione del livello delle acque del lago di Montepulciano ed i terreni circostanti.

Il canale era dotato di doppie chiuse per il passaggio di piccole barche. Ha svolto questa funzione sino al 1944 quando fu distrutto dall'esercito tedesco in ritirata. Attualmente, le parti rimaste, sono oggetto di restauro.


Il lago di Montepulciano e di Chiusi rappresentano ciò che rimane della grande palude di epoca antica.


Adesso il problema è opposto: cercare cioè di impedire che i torrenti che affluiscono verso i "chiari", in particolare il Parce verso quello di Montepulciano, con il loro apporto di materiali solidi riempiano le piccole depressioni rimaste privando così il territorio di una risorsa, quella idrica, sempre più preziosa.



Il "Callone Pontificio"













creato da Associazione geoarcheologica il 14/10/2007

Per approfondimenti:


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